Il futuro del business dopo il Covid-19 è digital: i dati dello studio IBM
In Italia nei prossimi 2 anni la trasformazione digitale sarà una priorità per il 50% dei top manager, il cloud registrerà una crescita del 21%, passando dal 62% attuale all’83% nel 2022 e l’intelligenza artificiale crescerà del 17%, passando dal 34% al 51%. Sono alcuni dei dati emersi dallo studio di IBM Institute for Business Value “Covid-19 and the Future of Business”, basato sul contributo di oltre 3.800 C-Suite Executive attivi in 20 paesi e 22 settori.
La ricerca ha evidenziato che in seguito alla pandemia da Covid-19, quasi sei organizzazioni su dieci hanno accelerato il processo di trasformazione digitale. Barriere tradizionali come l’immaturità tecnologica e l’opposizione dei dipendenti al cambiamento sono state superate: il 66% dei dirigenti ha affermato, infatti, di essere riuscito a portare a termine le iniziative che in precedenza incontravano resistenza.
I problemi
Le organizzazioni intervistate mostrano maggiore consapevolezza in merito alle criticità da affrontare nel guidare la trasformazione. I vertici aziendali devono infatti risolvere questioni legate alla complessità organizzativa, alla mancanza di competenze adeguate e al burnout dei dipendenti, che si protrarranno per i prossimi due anni.
“La pandemia ha contributo ad abbattere molte delle barriere esistenti nel processo di digital transformation, inoltre i dirigenti sempre più spesso si affidano alla tecnologia per indirizzare le attività più strategiche”, ha affermato Mark Foster, Senior Vice President di IBM Services. “Ma guardando al futuro, i top manager dovranno raddoppiare l’attenzione verso le persone, i flussi di lavoro e l’infrastruttura tecnologica: non possiamo sottovalutare il potere di una leadership empatica nel guidare i dipendenti contribuendo, in un contesto di continua disruption, a promuovere fiducia, efficacia e benessere”.
A livello italiano, il 71% degli intervistati ritiene di aver aiutato i propri dipendenti ad apprendere le competenze necessarie per lavorare in modo nuovo mentre l’82% afferma di contribuire alla salute psico-fisica della forza lavoro.
Tre azioni per mantenersi competitivi
Alcuni top manager emergenti e particolarmente proattivi, intraprendono azioni volte a restare competitivi e continuare a crescere. Tre le iniziative più diffuse:
- Miglioramento della scalabilità e della flessibilità operativa – La discontinuità generata dalla pandemia COVID-19 ha dimostrato l’importanza di essere preparati a gestire i cambiamenti. Molti dirigenti sono chiamati a far fronte alle fluttuazioni della domanda, a sostenere i dipendenti nel lavoro a distanza e tenere conto della necessità di ridurre i costi.
- Adozione di intelligenza artificiale, automazione e altre tecnologie esponenziali per rendere i flussi di lavoro più intelligenti – La pandemia COVID-19 ha causato l’interruzione di molti flussi di lavoro e di processi critici che erano al centro delle organizzazioni. Tecnologie come l’intelligenza artificiale, l’automazione e la sicurezza informatica possono rendere i flussi di lavoro più intelligenti, reattivi e sicuri – e hanno sempre maggiore priorità secondo i top manager intervistati.
- Guidare, coinvolgere e abilitare in modo nuovo la forza lavoro – Lo studio rivela una rinnovata attenzione verso le persone durante la pandemia, che ha portato i dipendenti a lavorare al di fuori dei contesti tradizionali e affrontare situazioni di stress e incertezza
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