Tecnologia, connettività, nuovi modelli di business e tanta formazione: ecco cosa serve alle aziende manifatturiere
Qual è la priorità su cui il Governo dovrebbe puntare nella partita degli incentivi? La domanda è stata posta a 10 rappresentanti di alcune tra le più importanti aziende fornitrici di tecnologie abilitanti per l’Industria 4.0 e – sorpresa – la risposta più gettonata non è stata “aumentare le aliquote per l’acquisto di beni strumentali”, ma “incentivare la formazione e le competenze”. Perché le tecnologie, insomma, sono e restano sempre uno strumento, non una soluzione, e vanno implementate in base alle reali caratteristiche e necessità dell’azienda. Quindi per usare al meglio lo strumento bisogna conoscerlo bene e valorizzarlo al meglio. Altrimenti è come mettersi nel box una Ferrari senza avere la minima idea di come guidarla.
Formazione e competenze al vertice delle priorità, quindi, e poi? Nell’ordine sono state elencate la necessità di sviluppare nuovi modelli di business, di avere infrastrutture di connettività al passo con i tempi, di poter fruire di una consulenza adeguata quando serve (il riferimento è al voucher per gli innovation manager) e – stavolta davvero all’ultimo posto – di sfruttare le nuove tecnologie: intelligenza artificiale – che apre a nuove idee e opportunità –, Sicurezza e Safety, sistemi di monitoraggio IoT e di sviluppo di nuovi processi produttivi.
Competenze fondamentali
Formazione e competenze in primis, dunque, nella visione e nelle priorità di investimento ad esempio di Marco Artoli, Product manager di Lapp Italia, Simone Dal Toso, Product manager networking in Telestar, Alessandro Favero, Product manager control systems di Phoenix Contact, Andrea Scattina, Channel & sales manager per l’Italia di Stormshield.
Che all’unisono osservano: “nello scenario dell’innovazione le competenze sono fondamentali, anche perché le tecnologie evolvono velocemente, non aspettano, le macchine impiegano poco tempo a memorizzare e imparare, che invece rimane indietro sono le risorse umane”. È fondamentale saper valorizzare gli strumenti tecnologici, ed è altrettanto importante “avere degli interlocutori adeguati e preparati”.
Intelligenza artificiale per generare più idee di business
“Stiamo realizzando attività di formazione con webinar online gratuiti, per un orientamento su temi specifici”, spiega Matteo Faggin, direttore generale di Smact Competence Center, il polo di riferimento del Nord-Est. Il primo Bando di Smact per progetti di sviluppo è stato avviato nel 2019, e il secondo Bando aprirà nel prossimo settembre, per altri 900 mila euro disponibili per progetti di innovazione e Industria 4.0 presentati dalle aziende. “Ci stiamo anche strutturando per vivere di mercato e non di finanza pubblica, quindi per essere autonomi finanziariamente”, rimarca Faggin.
Favorire la collaborazione smart in azienda
È il caso di un’applicazione adottata in Electrolux, l’Advanced Workforce Management System, che si connette con gli altri sistemi digitali della fabbrica, raccoglie la ‘storia lavorativa’ della forza lavoro, e “consente di collocare la persona giusta nel posto giusto”. Un’applicazione di Industrial IoT che aiuta i Team leader nell’organizzazione degli interventi, ed è connessa con sistemi di risk monitoring, knowledge sharing, training e smart notification, per favorire la collaborazione in azienda, muovendosi e prendendo decisioni in tempo reale usando dati aggiornati.
Parole chiave: flessibilità e integrazione
Flessibilità, è una delle parole chiave dell’Industria 4.0, insieme a ‘integrazione’. Un’integrazione che in fabbrica sta prendendo mille forme e sfaccettature. Ad esempio, “applicazioni in cui il robot non ha più il proprio controllore diretto”, fa notare il manager di B&R Automazione Industriale, “ma diventa un elemento operativo, un muscolo, della macchina complessiva di produzione, che ha un suo unico controllore a distanza”. Con il vantaggio, ad esempio, di condividere in tempo reale tutti i parametri dei vari strumenti con il controllore di macchina, di aumentare la produttività, di far lavorare i sistemi produttivi in modo integrato con il sistema di controllo.
La sicurezza in azienda non è nemica della produttività
Un punto sul quale converge anche Paolo Zanetta: “tutto parte dal concetto di safety-by-design, la macchina va pensata bene a priori. Per esempio, in Datalogic stiamo usando anche tecnologie ottiche per una sicurezza degli impianti monitorata anche attraverso sistemi laser. I sistemi di controllo e sicurezza devono ora essere in grado di seguire tante varianti, il sensore di controllo deve diventare flessibile come la produzione, intervenendo su più zone di monitoraggio in contemporanea”.
Lavorare a quattro mani con gli utilizzatori di tecnologie
L’integrazione tra sistemi e soluzioni IT e OT permette di rendere molto più orizzontale l’impianto di fabbrica, e per lo sviluppo di nuove soluzioni “è importante, da parte dei produttori e sviluppatori di tecnologie, lavorare a quattro mani con gli end user, gli utilizzatori di tecnologie”, rileva Michele Frare di Panasonic Industry Italia: “chi riuscirà ad accelerare il Business, avrà un vantaggio competitivo molto importante”. E poi aggiunge: “questo è ancora un mondo di Best practice e Worse practice, non c’è ancora grande chiarezza su come muoversi. Ma, al tempo stesso, è fondamentale cogliere le nuove idee, le nuove possibilità, che possono portare a nuovi modelli di Business. E in quest’ottica l’intelligenza artificiale riveste un ruolo importante, di primo piano ,,perché abilita tutta una serie di nuove idee, proposte e applicazioni”.
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