Le professioni che salgono, quelle che scendono e le competenze chiave: ecco come sarà il lavoro nel 2030
L’80% delle professioni presenti in Italia è destinata a modificare il suo peso quantitativo nei prossimi 10 anni: il 36% con un trend di crescita e il 44% con un trend negativo. Tra quelle in crescita, poco più della metà è rappresentato da professioni legate alla tecnologia, ma sono in aumento anche le professioni legate alla cultura, all’informazione e ai servizi di cura della persona. Le competenze trasversali e interpersonali (soft skill) assumeranno un ruolo di maggior importanza, a scapito delle competenze tecniche. Sono questi alcuni elementi che contribuiscono a disegnare lo scenario che emerge dallo studio predittivo “Professioni 2030: il futuro delle competenze in Italia” realizzato da ManpowerGroup, Ernst & Young (EY) e Pearson.
Per la realizzazione del modello predittivo le 3 aziende sono partite da un’analisi dei driver di cambiamento del mercato del lavoro e da dati ricevuti dagli attori interessati (raccolti attraverso webinar, workshop e chatbot), che sono stati la base per programmare algoritmi che, sfruttando il Machine Learning, hanno cercato di delineare i cambiamenti del mercato del lavoro italiano dei prossimi 10 anni.
Lo studio è il primo passo dell’Osservatorio permanente che le 3 aziende hanno deciso di istituire, per fornire a tutti i stakeholder interessati (scuole, lavoratori, imprese e politici) gli strumenti necessari per passare così da un modello “just in time” a uno “just in case”, ovvero un modello che permetta di anticipare i trend e formare studenti e lavoratori non solo sulle competenze che sono richieste nel momento, quanto piuttosto su quelle che saranno indispensabili nei prossimi anni.
“Per offrire una formazione sempre al passo coi tempi è indispensabile oggi poter guardare in prospettiva ai cambiamenti dei prossimi anni: per questo abbiamo voluto realizzare con EY e ManPowerGroup questo importante studio predittivo, che darà vita a un osservatorio permanente sul mondo delle professioni e delle competenze ad esse correlate. In questo modo crediamo inoltre di poter offrire uno strumento importante ai policy maker e chi ha il compito di realizzare le politiche formative e del lavoro”, commenta Mario Mariani, Amministratore delegato Pearson Italia e Europe.
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